quando il corpo scricchiola (e immagina poter sentire bene, amplificati, magari in cuffia, i suoni dal tuo interno) di dolori più o meno piccoli – che a volte spaventano ma di solito no –, penso sempre che la testa è del corpo: il pensiero è fisico: elettricità neuroni sinapsi. il pensiero è corpo. e il… Continua a leggere #42. (psicosomatico)
Autore: manunkind
#41. (di osservazioni che non sono leggi)
da fuori spesso sembra sensato, coerente, fino (e ti chiedi come fare a entrare). da dentro, spesso appare improvvisato, aleatorio, grosso (e ti chiedi dov’è il trucco). ad accomunare il dentro e il fuori – l’ambire e l’essere – è il doverci credere. e io, noncredenteci, (se entro è per la sfida, se sto fuori… Continua a leggere #41. (di osservazioni che non sono leggi)
#40. (le mie relazioni con le amministrazioni)
amministrami, documentami, fotocopiami autenticandomi, firmami in digitale certificandomi, burocratizzami, trasformami in codici indirizzi numeri, spiddami tra qr code e pin dimentichi, riconoscimi nei selfie con le patenti e i passaporti, dematerializzami nelle tue pratiche labirintiche, chiedimi l’app per verificarmi, rinchiudi la mia vita in timbri approvazioni dinieghi rinvii, protocollami, bollami, incasellami, archiviami ma conservami, imponimi… Continua a leggere #40. (le mie relazioni con le amministrazioni)
#39. (perché i suoni possono più delle parole)
idee che prendono forma. anzi: idee che prendono suono. suoni che intessono trame intorno a parole, linguaggio che mostra – tirato – i suoi limiti a ogni spinta più forte, a ogni assalto di assurdo. parole che però, intanto, approssimano, dicono, raccontano storie e parlano di un sentire condiviso. sofferenza che spinge – sonicamente, esistenzialmente… Continua a leggere #39. (perché i suoni possono più delle parole)
#38. (la vita estrinseca)
sdoppiarmi: ma non un clone: fare in parallelo. tale è l’urgenza. allo stesso tempo: bandi suoni narrazioni esplorazioni. tutto, adesso, non in sequenza: tale è l’urgenza. se fossi in grado di usare il cervello in ogni sua piega, cosa potrei? cosa sarei? ho imparato a fare di certi limiti dei punti di forza (dove si… Continua a leggere #38. (la vita estrinseca)
#37. (del fango che si trasforma in pensiero e il pensiero in fango)
l’autunninverno mi sta precipitando addosso, nonostante il caldo stralunato e alluvionale, in una pianura padana sempre più tossica di auto industrie cemento banalità, centro produttivo fulcro (embl)ematico cancerogeno di un paese che ha fatto dell’anossia la sua condizione permanente. è il produciconsumacrepa del capitalocene (recitava uno striscione in manifestazione, di recente), neanche il fango che… Continua a leggere #37. (del fango che si trasforma in pensiero e il pensiero in fango)
#36. (in limine)
mi gira spesso la testa, negli ultimi giorni, soprattutto quando sono seduto e mi alzo. il caldo, sicuro, con la pressione che si abbassa. spiegazioni razionali: scientifiche. mi interessano di più le percezioni, le sensazioni: appena mi alzo e la testa inizia a girare, a volte al punto da spingermi ad appoggiarmi, o piegarmi un… Continua a leggere #36. (in limine)
#35. (fare nonostante)
scrivere per scrivere. studiare per studiare. leggere per leggere. pedalare per pedalare. solo questo: (dis)togliere obiettivi. fare nonostante. ma: desacralizza tutto: gli atomi che mi compongono sono gli stessi di ciò che creo: stesse leggi fisiche. ricorda: punk. ricorda: urgenza. perfetto è nel cassetto: schiva l’esistere. grezzo ha il culo per strada: si apre al… Continua a leggere #35. (fare nonostante)
#34. (a sud di nessun nord, inconsapevole)
sono le nove e mezzo di sera a scicli e fa un freddo bestia, questo aprile avanzato che qui in mezzo al mediterraneo sa di balcani e fuga, cammino con una mezza bottiglia di bianco in borsa (ma è un rosso vinificato chiaro: niente è ciò che sembra), cerco sonno e schivo lavoro, polpacci ricamati… Continua a leggere #34. (a sud di nessun nord, inconsapevole)
#33. (di trasparenze salde e dualismi sterili)
parole chiare di-storte: deviazioni. piedi poggiati sull’erba, equilibrio regge sulle migliori intenzioni: verticalità incrinata eppure salda in baricentro basso interiore (e c’è vento, c’è sempre vento). 0, 1: sì, no: giusto, sbagliato. la dannazione del rigore dualistico di questo occidente incapace di visione. se lo scarto di lato non è ammesso ammetto un dato di… Continua a leggere #33. (di trasparenze salde e dualismi sterili)