sdoppiarmi: ma non un clone: fare in parallelo. tale è l’urgenza. allo stesso tempo: bandi suoni narrazioni esplorazioni. tutto, adesso, non in sequenza: tale è l’urgenza. se fossi in grado di usare il cervello in ogni sua piega, cosa potrei? cosa sarei? ho imparato a fare di certi limiti dei punti di forza (dove si… Continua a leggere #38. (la vita estrinseca)
#37. (del fango che si trasforma in pensiero e il pensiero in fango)
l’autunninverno mi sta precipitando addosso, nonostante il caldo stralunato e alluvionale, in una pianura padana sempre più tossica di auto industrie cemento banalità, centro produttivo fulcro (embl)ematico cancerogeno di un paese che ha fatto dell’anossia la sua condizione permanente. è il produciconsumacrepa del capitalocene (recitava uno striscione in manifestazione, di recente), neanche il fango che… Continua a leggere #37. (del fango che si trasforma in pensiero e il pensiero in fango)
#36. (in limine)
mi gira spesso la testa, negli ultimi giorni, soprattutto quando sono seduto e mi alzo. il caldo, sicuro, con la pressione che si abbassa. spiegazioni razionali: scientifiche. mi interessano di più le percezioni, le sensazioni: appena mi alzo e la testa inizia a girare, a volte al punto da spingermi ad appoggiarmi, o piegarmi un… Continua a leggere #36. (in limine)
#35. (fare nonostante)
scrivere per scrivere. studiare per studiare. leggere per leggere. pedalare per pedalare. solo questo: (dis)togliere obiettivi. fare nonostante. ma: desacralizza tutto: gli atomi che mi compongono sono gli stessi di ciò che creo: stesse leggi fisiche. ricorda: punk. ricorda: urgenza. perfetto è nel cassetto: schiva l’esistere. grezzo ha il culo per strada: si apre al… Continua a leggere #35. (fare nonostante)
#34. (a sud di nessun nord, inconsapevole)
sono le nove e mezzo di sera a scicli e fa un freddo bestia, questo aprile avanzato che qui in mezzo al mediterraneo sa di balcani e fuga, cammino con una mezza bottiglia di bianco in borsa (ma è un rosso vinificato chiaro: niente è ciò che sembra), cerco sonno e schivo lavoro, polpacci ricamati… Continua a leggere #34. (a sud di nessun nord, inconsapevole)
#33. (di trasparenze salde e dualismi sterili)
parole chiare di-storte: deviazioni. piedi poggiati sull’erba, equilibrio regge sulle migliori intenzioni: verticalità incrinata eppure salda in baricentro basso interiore (e c’è vento, c’è sempre vento). 0, 1: sì, no: giusto, sbagliato. la dannazione del rigore dualistico di questo occidente incapace di visione. se lo scarto di lato non è ammesso ammetto un dato di… Continua a leggere #33. (di trasparenze salde e dualismi sterili)
#32. (umanǝ-macchine)
il software che non funziona è un’interrogazione: dov’è l’errore, il glitch, dov’è che si intoppa lo scorrere di bit? tentativamente cercare soluzioni, sì, ma bisognerebbe imparare per capire dove mettere le mani, quali parametri modificare, in che linea di codice intervenire. seguire macchinalmente i consigli va bene, per la velocità del risolvere. ma fare senza… Continua a leggere #32. (umanǝ-macchine)
#31. (fuori fuoco)
in questa mattina di gennaio in cui digito, a schermo, senza motivazione, coesistono vento e una leggera nebbia. (nemmeno prendere questo apparente contraddirsi di fenomeni atmosferici come sintomo dell’emergenza climatica che già ha sconvolto queste terre: solo prenderne atto). osservo molto, soprattutto ciò su cui non posso nulla: l’umano e il suo de-cadere. su quel… Continua a leggere #31. (fuori fuoco)
#30. (ora anche in frammenti sonori)
a cercare vie di fuga dal linguaggio -> ((
#29. (tre anni)
accettare questo rilasciarsi della stanchezza, tra gli episodi di californication, compulsivamente, e le pagine digitali dei fratelli karamazov, tra spese imprecise, umorali al negozio bio dai prezzi che salgono come in un’asta, guardando la piccola pioggia il suo rumore, in quest’ottobre disastrato da troppo calore. l’adrenalina che si ritrae dallo scorrere senza lasciare soddisfazione per… Continua a leggere #29. (tre anni)