#24. (una diretta radio fino alla fine del mondo)

il dolore dei passi. degli sguardi. della voglia che non c’è. per disciplina tenersi dritti quando l’unica cosa che si vorrebbe è piegarsi, lasciarsi andare, perdersi. le lettere retroilluminate di questa tastiera, una notte d’estate nel luogo in cui sono nato e che mi fa estraneo ogni volta di più, nel dolore. che sì, l’unica… Continua a leggere #24. (una diretta radio fino alla fine del mondo)

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#23. (delle soglie che abito)

le mie notti, nelle ultime settimane, sembrano un susseguirsi di istanti ipnagogici che si dilatano nel tempo buio della camera, delle ore indefinite che dovrebbero portarmi al mattino – e mi ci portano, anche se mi fanno dubitare fino all’ultimo di arrivarci, mentre sono immerso nella silenziosa oscurità di un primo piano, di poco scostato… Continua a leggere #23. (delle soglie che abito)

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#22. (pensieri ipotetici per testare i limiti)

se i pensieri potessero prendere fuoco           e avessero il coraggio di incendiare mondi se dormire riuscisse a calmare il vento           e l’insonnia non ci tenesse sempre svegli se parlassimo usando solo numeri           e questo linguaggio toccasse davvero il ‘reale’ se capissimo attraverso la pelle           e ritrovassimo i corpi oltre gli schermi… Continua a leggere #22. (pensieri ipotetici per testare i limiti)

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#21. (farla finita con l’approssimazione del linguaggio)

(tante)domande · limiti del linguaggio/ciò che riesco a esprimere = x dove x “tutto ciò che io non riesco ancora a immaginare” [forse: codice informatico = linguaggio³?] · [2forse: codice genetico = codice informatico³?] > me (e se le ipotesi fossero odori?)

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#19. (un’urgenza di alleggerire)

meno, anzi, niente o quasi: vino, carne, zuccheri. dormire di più, meglio. le giornate intere, una dopo l’altra, davanti allo schermo del computer torneranno, stanno già tornando ma: sottrarsi il più possibile, allentare lo sforzo. respirare, camminare. indugiare al sole, fermo, nonostante il vento freddo. ripensare al rincorrere obiettivi, perché dopo tutti questi anni non… Continua a leggere #19. (un’urgenza di alleggerire)

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#18. (la vita che manca)

“semplicemente stiamo male” (e scriviamo, scambiamo messaggi fatti di parole approssimative, link a canzoni su youtube, meme nichilisti) “e poi produciamo parole a caso” (tra desideri fatti di vita che manca e che, comunque andasse, mancherebbe sempre)(e alla sera andiamo a dormire, palliativo di morte: instabile come il nostro sonno).

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#17. (dell’andar di traverso a sé)

(quel che accade) farsi limite al proprio andare: mettersi di traverso al proprio passo. solco obliquo, traverso, traccia che segna confine. caderci dentro, restare lì. (quel che si vorrebbe) forzare questo confine fino a che diventa senzafine, che se la fine fende, divide, la sua mancanza unisce, lega. sconfinarsi. infinire. fuggire le definizioni che creano… Continua a leggere #17. (dell’andar di traverso a sé)

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#16. (parole e biologie)

post-ballardianamente, quel che mi interessa è il punto di incontro tra la scrittura e la genetica.

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#15. (di liste paratattiche, scrittura e scarti)

c’è una specie di ossessione che continua a starmi addosso, a insoddisfarmi, a farmi mancante. soprattutto in un periodo, come questo, in cui i riti di fine anno impongono ai più la necessità di stilare classifiche liste di preferenze (che ormai nessun stabilisce un ordine di valore, di priorità: tutto è sullo stesso piano –… Continua a leggere #15. (di liste paratattiche, scrittura e scarti)

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